sabato 20 aprile 2013

La NBA inasprisce le regole contro le simulazioni


La NBA inasprisce le regole contro le simulazioni

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Una delle rivoluzioni della stagione 2012/2013 è stata il pugno di ferro contro i simulatori. Sulla scia delle innovazioni tecnologiche volte a migliorare il gioco e lo spettacolo della NBA è stato infatti inserito un regolamento contro tutti quei comportamenti volti ad ingannare arbitri e avversari. Così dopo un paio di avvertimenti, contro i giocatori che amplificavano o a volte si inventavano un contatto, scattavano le multe.Il primo ad essere colpito dalla lega è statoReggie Evans, per una simulazione in uno scontro con Metta World Peace, ma poi è stato seguito da molti altri, visto che alla fine le simulazioni colpite durante la stagione regolare sono state ben 24. Ora, durante i playoff, la NBA ha deciso di inasprire le sanzioni. Al primo episodio in cui i giocatori dovessero amplificare un contatto scatterà subito la multa di 5.000 dollari.Se dovessero poi ripetersi una seconda volta la multa sarà di 10.000 dollari; 15.000 per la terza, 20.000 per la quarta e la squalifica per la quinta o le successive.La definizione di simulazione che ha fornito la NBA è: “Ogni gesto fisico atto esclusivamente ad indurre gli arbitri a fischiare un fallo ad un altro giocatore”.


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